(Foto: © Luca Sciortino)

Dalla Scozia al Giappone senza aereo

12 Febbraio 2018 0 Commenti

Un viaggio di ben oltre 10.000 chilometri dall’occidente all’oriente, partendo dalla Scozia fino ad arrivare in Giappone, attraversando varie aree geografiche ed 11 nazioni diverse, in un arco di tempo di 4 mesi.

Viaggio molto interessante effettuato da Luca Sciortino nel 2016 e da lui raccontato nel libro “Oltre e un cielo in più” edito quest’anno da Sperling & Kupfer. Sciortino un palermitano di 48 anni che ormai da tanti anni vive lontano dalla Sicilia, oltre ad essere scrittore in quanto autore di vari libri, giornalista che scrive articoli per Panorama è anche ricercatore e svolge attività di ricerca in Filosofia della scienza. Ha conseguito il dottorato alla Open University (UK) ed è stato Research Fellow all’Università di Leeds (UK).

Questo scrittore animato da un grande spirito di avventura ha attraversato luoghi remoti, dai campi profughi di Calais ai pastori delle steppe russe e alle minoranze etniche della Cina, con la precisa scelta di non prendere l’areo, bensì usando ogni altro mezzo, inclusi passaggi di autotrasportatori, bus e vecchi treni, procedendo attraverso sentieri poco battuti e costruendo il suo itinerario da un giorno all’altro, senza un piano preciso.

Sciortino dall’isola di Skye, nell’ovest della Scozia ha percorso l’Europa fino a Budapest, attraversando l’Ungheria e l’Ucraina fino a Kiev, proseguendo poi verso le regioni russe a nord del Mar Caspio, ha passato il fiume Volga ed è entrato in Asia centrale, per poi attraversare il Kazakistan fino a raggiungere le montagne innevate del Tien Shan, la Siberia del sud, la Mongolia, la Cina e da Shanghai, via mare, per Osaka in Giappone, fino alla meta finale Tokyo.

Sciortino osserva il continente euroasiatico fotografandolo con occhi attenti. Le sue descrizioni vanno dalla realtà vissuta nei luoghi, al contatto avuto con la gente dei posti, agli immensi e sconfinati paesaggi visti, che solo chi ne percorre la strada può raccontare.

Dalla lettura traspare un desiderio di conoscenza che fa superare tutte le difficoltà di un viaggio del genere, dove perseguire il raggiungimento della meta costituisce un arricchimento interiore per il viaggiatore.

In un’epoca in cui si viaggia molto in fretta, Sciortino elogia la lentezza, vuole vedere le culture cambiare, capire i contesti, avere il senso del tutto, o come scrive, “vedere l’Asia cominciare”. Tali riflessioni che emergono dal libro ne fanno un racconto di viaggio appassionante, quale metafora della vita, che invoglia a mettersi in cammino in modo nuovo.

Tale esperienza di viaggio, pur tra le differenze culturali, mette in risalto i tratti costanti degli esseri umani, il carattere dei popoli nomadi, le diseguaglianze dell’Asia e le discontinuità tra Cina e Giappone.

Per Sciortino il valore del viaggio sta nel favorire il cambiamento, nel mettere alla prova le nostre idee e guardare al mondo da prospettive diverse.

 

 

L’itinerario del viaggio di Luca Sciortino su mappa.

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